«Il portoghese si fa più brasiliano con l’accordo» [notícia Euronews – Itália]

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Il portoghese si fa ‘più brasiliano’ con l’accordo ortografico

14/05 11:26 CET

Nel 1968 il poeta brasiliano Vinicius de Moraes incontra a Lisbona Amália Rodrigues. Da quell’incontro nasce un album Amália/Vinicius.

Portogallo è entrato in vigore il nuovo accordo ortografico della lingua portoghese. Un evento importante perché a dicembre toccherà anche al Brasile.

La CPLP – Comunità dei Paesi di Lingua Portoghese – ha stabilito la creazione di vocabolari ortografici nazionali e, ulteriormente, un vocabolario ortografico comune che consoliderà tanto il lessico quanto le specificità di ogni Paese di lingua portoghese.

La vittoria delle telenovele brasiliane
In molti parlano della vittoria della telenovela brasiliana. Infatti, già da decenni i portoghesi si sono abituati all’accento dell’ex colonia, sui teleschermi per diverse ore al giorno.

La Comunità dei Paesi di Lingua Portoghese
La CPLP – Comunità dei Paesi di Lingua Portoghese – ha stabilito la creazione di vocabolari ortografici nazionali e, ulteriormente, un vocabolario ortografico comune che consoliderà tanto il lessico quanto le specificità di ogni Paese di lingua portoghese. Oggi sono 8 le nazioni che fanno parte della CPLC: Brasile, Portogallo, Angola, Capo Verde, Guinea Bissau, Mozambico, San Tomè e Principe e Timor Est.

I termini dell’accordo
L’accordo è frutto di un lungo lavoro dell’Accademia Brasiliana di Lettere e dell’Accademia di Scienze di Lisbona. È stato firmato nel 1990 ed è entrato in vigore, non in maniera definitiva, nel 2009 sia in Brasile che in Portogallo.

Entrambi i paesi hanno stabilito insieme un periodo di transizione in cui sarebbero valide le normative anteriore e quelle nuove. Questo periodo avrebbe dovuto essere di 3 anni in Brasile (per il Brasile scaduto nel 2012) e di 6 in Portogallo.

Cosa cambia
I fautori della riforma sostengono che i benefici saranno notevoli: dall’uniformità nelle ricerche via Internet al linguaggio giuridico internazionale. Il progetto è un importante tentativo di dare al portoghese un’identità internazionale. Ma cosa cambia? Fondamentalmente, la maniera di scrivere di alcuni vocaboli. Su internet ci sono, già, dei siti con un istrumento di correzione ortografica che mostra com‘è adesso e come diventerà ogni vocabolo che subirà un cambiamento.

Le modifiche ortografiche
Un esempio su tutti è la parola ‘selezione’, che si scriverà ovunque ‘seleção’, come i brasiliani chiamano tra l’altro le proprie squadre nazionali. Chi cambia di più è il Portogallo, con l’1,4 per cento delle parole contro appena lo 0,4 del Brasile. Su alcuni vocaboli, in mancanza di accordo, le differenze sui due lati dell’Atlantico verranno mantenute. Così come, ovviamente, sulla lingua di tutti i giorni, che differisce assai di più che quella ortografica. Probabile che traduzioni e doppiaggi di film restino separati, come già avviene adesso.

Libri scolastici
Nelle scuole portoghesi, per esempio, il processo è stato rimandato di qualche anno e i libri di testo sono stampati ancora con la vecchia ortografia. Se alcuni giornali si stanno preparando ad adeguarsi alla nuova norma, altri dichiarano che tale adeguamento non fa parte delle loro priorità.

Il ‘bivio’ linguistico degli autori e le parole di José Saramago
Le case editrici hanno deciso di lasciare agli autori la scelta della norma da utilizzare per i loro testi. La società civile continua a presentare le sue proteste soprattutto attraverso internet. Riteniamo anche che l’applicazione di una riforma di questo tipo riguardi non soltanto quello che viene pubblicato ma anche il modo di scrivere degli individui, interferendo con i processi cognitivi legati alla scrittura e imparati nell’infanzia.

“Io continuerò a scrivere come sempre – disse prima di morire José Saramago, commentando l’accordo – Poi sarà un problema dei correttori di bozze”.

Portoghese quarta lingua più parlata al mondo
La riforma trova ispirazione nella potenzialità del portoghese, di fatto la quarta lingua più parlata al mondo dopo mandarino, inglese e spagnolo. I madrelingua portoghesi nel mondo sono 290 milioni. Se si calcola il numero di coloro che parlano portoghese sul pnostor pianeta, la cifra raggiunge quota 400 milioni.

Un processo lungo e complesso
In Brasile, il processo è più avanzato dato che l’Academia Brasileira das Letras ha pubblicato in fretta il suo VOLP (Vocabulário Ortográfico da Língua Portuguesa), che però riguarda soltanto la norma brasiliana.

Per contro, l’Angola e il Mozambico, i due più importanti paesi africani di lingua portoghese, non hanno ancora firmato il trattato. Capo Verde e a S. Tomé e Príncipe, seguono quello che avviene in Portogallo.

Il precedente
In Cina, nella metà dello scorso secolo, sono stati semplificati i caratteri tradizionali e oggi, quell’alfabeto rappresenta uno dei due modi standard della scrittura cinese contemporanea. La semplificazione fu decisa dal governo della Repubblica Popolare Cinese per promuovere l’alfabetizzazione.

I protagonisti della rivoluzione ortografica
Portal da Língua Portuguesa (Fundação para a Ciência e Tecnologia) – Vocabulário Ortográfico Português (VOP) – www.portaldalinguaportuguesa.org

Porto Editora – Infopédia – www.infopedia.pt

Academia Brasileira das Letras – Vocabulário Ortográfico da Língua Portuguesa (VOLP) – www.academia.org.br /a nossa língua / busca no vocabulário

Livraria Melhoramentos – www.livrariamelhoramentos.com.br /Guia Reforma Ortográfica

[Transcrição parcial de notícia publicada no “site” da EuroNews – Itália em 14.05.15.]

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2 comentários

  1. Um chorrilho de asneiras bem encomendado…

    • Artur Faria on 26 Maio, 2015 at 10:17
    • Responder

    Pelo menos dizem que “manter-se-ão duas traduções separadas”.

    Só isto desvirtua todo o sentido do acordo.

    Agora muito estranha é a comparação com a simplificação dos caracteres chineses.

    Os territórios sinófonos que não estiveram sob a ordem do Mao – Hong Kong e Taiwan – sempre mantiveram a escrita tradicional.

    E não deixam de ter melhor nível de vida que a China continental por isso.

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